mercoledì 22 aprile 2015

Il caso Yentl/Anshel/Avigdor per il cabalista

Non è mai facile occuparsi di Qabalah, ed ancor meno della reincarnazione come da lei contemplata - consiglio caldamente i lettori di usare il mio articolo come spunto per esplorare l'argomento da soli, perché non è garantito che abbia capito bene tutto.

Ho già fatto un'analisi sessuologica del film Yentl; ora cerco di approfondire l'argomento dello yibum = levirato, che nel film si adombra, dal punto di vista cabalistico.

Partiamo dal testo biblico (Deuteronomio 25:5-10):
5 Quando alcuni fratelli dimorino insieme, ed uno d’essi muoja senza prole la moglie del morto non dovrà maritarsi fuori (di casa) con qualche estraneo, (ma) il suo cognato la sposerà, e prendendola in moglie, compierà verso di lei il dovere di cognato.
6 Ed il primo figlio ch’ella partorirà resterà sotto il nome del fratello defunto [sarà suo successore, quasi fosse suo figlio], in guisa che il nome di lui non vada estinto di mezzo ad Israel.
7 Se poi colui non vorrà pigliare la sua cognata, questa salirà al tribunale, agli anziani, e dirà: Il mio cognato ricusa di far risorgere in Israel il nome di suo fratello, egli non vuole compiere verso di me il dovere di cognato.
8 Gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno; e quand’egli persista, e dica: “Non voglio pigliarla”,
9 La sua cognata gli si appresserà, in presenza degli anziani, e gli leverà la scarpa dal piede, e gli sputerà davanti, indi dirà così merita essere trattato colui che non vuole edificare la casa del proprio fratello.
10 Ed egli verrà chiamato in Israel: La famiglia dello scalzato [forse non avendo voluto perpetuare il nome del fratello, andava estinto il suo, e non compariva nei registri, e la sua discendenza portava il nome non di famiglia del tale, ma sì di famiglia d’un anonimo, noto soltanto sotto l’ignominioso nome di scalzato].
La traduzione [insieme con le note tra parentesi quadre] è di Shemuel David Luzzatto (noto come SHaDaL), risale al 1872, e purtroppo dimostra tutti i suoi anni; chi preferisce traduzioni cristiane più moderne, si serva qui.

Come viene spiegato qui (da una traduzione inglese commentata dell'opera Sha'ar ha-Gilgulim = La porta delle reincarnazioni di Yitzchaq LuriaChayim Vital [o meglio: Vital afferma di aver trascritto le lezioni di Luria]), lo yibum viene interpretato come una forma di reincarnazione: il fratello che accetta di sposare la cognata rimasta vedova senza figli accetta in realtà di accogliere in sé ('ibur = fecondazione) l'anima del fratello defunto, per farla poi reincarnare nel figlio della cognata divenuta moglie.

Shadal non amava la qabalah, e lo dimostra cercando con le sue note tra parentesi quadre di prevenire interpretazioni cabalistiche; nella sua traduzione spiega che il figlio viene inteso come successore del fratello morto, ma il testo letterale dice proprio che il figlio primogenito "sorgerà a nome del fratello di lui defunto" - ed i cabalisti lo ritengono la prova della sua reincarnazione.

Reincarnazione necessaria perché, secondo i cabalisti, chi non ha figli è come se non fosse mai venuto al mondo; la reincarnazione, in questo caso particolare, equivale ad una nuova nascita, senza il dovere di riparare il male fatto nelle precedenti incarnazioni.

Ma il fratello vivo che si rifiuta di sposare la cognata nega al fratello defunto quest'opportunità; ciononostante, gli ebrei ortodossi attualmente eseguono pressoché sempre la chalitzah = scalzamento, e per gli ebrei di altre denominazioni lo yibum e la chalitzah hanno solo valore storico.

Nel film Avigdor propone ad Yentl/Anshel di sposare Hadas, similmente a quello che accade nel levirato; Yentl/Anshel obbietta che loro due non sono fratelli, ma Avigdor ribatte che sono più che fratelli, cioè compagni di studio.

Abbiamo già incontrato il concetto di 'ibur, dicendo che così si chiama l'accoglienza che dà il fratello vivo all'anima del fratello morto; ma qui si spiega che può accadere anche tra due persone vive entrambe:
Talvolta, [l'occasione di] una mitzwah = compito si presenta ad una persona, e lei [la coglie] eseguendola come si deve. A quel punto la Nefesh = Anima inferiore di un'altro giusto che aveva compiuto correttamente la medesima mitzwah si unirà a quella persona come un''ibur, in quanto tale mitzwah li rende affini.
Non solo, è anche possibile che il giusto sia ancora in vita, e comunque può verificarsi un''ibur.
Perciò, se una persona compie una mitzwah o delle mitzwot che ha già compiuto correttamente un giusto, allora la Nefesh di quello tzadiq = giusto può entrare in quest'individuo, anche se i due sono tuttora vivi.
Questo è il significato segreto del versetto:
"La Nefesh di Giònata rimase legata alla Nefesh di Davide" (1 Samuele 18:1).
In altre parole, anche quand'erano vivi entrambi, la Nefesh di Davide si unì con Giònata come un 'ibur.
Grande mitzwah è lo studio della Torah, ed Avigdor implicitamente osserva che può esserci un'yibur tra due tzadiqim = giusti che compiono la medesima mitzwah, come appunto lui ed Yentl/Anshel: chi l'ha compiuta prima (Avigdor) viene accolto da chi l'ha compiuta poi (Yentl/Anshel).

Perciò ella/egli diventa l'"agente riproduttivo" di Avigdor - è come se ci fosse lui nel letto con Hadas, ed è per questo che lui chiede ad Yentl/Anshel, se ha fatto proprio tutto quello che ci si aspettava dal chatan = sposo con la chalah = sposa.

Che la 'ibur = fecondazione possa aver significato omoerotico lo mostra sia il comportamento di Avigdor verso Yentl/Anshel nel film, sia quello di Davide e Giònata nella Bibbia, sia quello di Sigmund Freud verso Wilhelm Fliess, al quale descrisse per lettera un sogno che, secondo Daniel Boyarin, si può interpretare come di generargli dei figli - se anche Freud conosceva la qabbalah, il sogno può avere significato meno letterale di quello che si pensa, ma comunque assai significativo.

Ma quello che è interessante notare è che un 'ibur si era già probabilmente verificato nella vita di Yentl: nell'opera di Luria e Vital che stiamo esaminando, Sha'ar ha-Gilgulim = La porta delle reincarnazioni, la parte immateriale dell'uomo è divisa in
  • Nefesh = Anima inferiore, istintuale, ligia al dovere verso Dio;
  • Ruach = Spirito, emozionale, ispirato dall'amore di Dio;
  • Neshamah = Anima superiore, intellettuale, convinta dalla comprensione di Dio.
Ce ne sono altri due, mutuati dallo Zohar,  Chayah = Vivacità ed Yechidah = Unità, ma non sono qui pertinenti, in quanto la reincarnazione perfeziona solo i primi tre, e gli ultimi due sono accessibili solo all'esperienza mistica; altra osservazione interessante è che, poiché secondo un altro modello ebraico, Ruach è il trait-d'union tra Nefesh e Neshamah, ci sono psicoanalisti junghiani (come Roberto Sicurteri) che cercano di forzarvi (più che sovrapporvi) il loro modello della coniunctio oppositorum - ma è materiale per un altro post dedicato a Lilith].

Come spiegato qui, soltanto nel caso dello yibum, o della primissima incarnazione di una persona, le tre parti possono reincarnarsi insieme; negli altri casi prima si reincarna la Nefesh finché non è perfetta; poi tocca al Ruach (che si reincarna insieme con la Nefesh, perché altrimenti il corpo non può vivere), ed infine alla Neshamah (che si reincarna insieme con entrambi).

E che succede se una Nefesh completa il suo tiqun = emendamento prima del termine naturale della vita della persona? Viene in soccorso la Nefesh di un giusto, ovvero di chi ha già completato il suo tiqun, che compie un''ibur per entrare nella persona, e svolgervi il ruolo di Ruach; e potrebbe capitare pure di ricevere un secondo 'ibur, da parte della Nefesh di un secondo giusto che svolgerà il ruolo di Neshamah!

È possibile che i due giusti fecondatori siano vivi, ma è anche possibile che siano morti - Luria e Vital precisano qui che uno potrebbe pure, se se lo merita, ricevere la Nefesh del patriarca Abramo!

E non è affatto scritto che uno debba per forza ricevere l''ibur della Nefesh di una persona del proprio sesso biologico!

E com'è che un bambino piccolo muore improvvisamente? Probabilmente, secondo i cabalisti, era l'ultima reincarnazione di uno tzadiq a cui mancava pochissimo per completare il tiqun della sua Nefesh/Ruach/Neshamah; al suo termine, la sua vita non aveva più scopo.

Penso che Yentl non avesse scelto il nome Anshel, del suo fratello morto, a caso: lei riteneva di aver assunto per 'ibur la Nefesh del fratello Anshel, un maschio destinato ad essere il grande studioso della Torah figlio del padre Mendel.

Secondo Luria e Vital (vedi qui) lo tzadiq che si presta a questo (similmente al bodhisattva della tradizione buddhista) lo fa non solo per altruismo (per aiutare la persona che "feconda" ad andare oltre il suo livello originario), ma anche per aumentare i propri meriti, perché le mitzwot = compiti che la persona esegue sotto la sua guida vengono attribuite a lui, e lo elevano ulteriormente - come appunto accade al fratello morto reincarnatosi grazie allo yibum.

Questo non solo permette ad Yentl di andare oltre i limiti della sua condizione (femminile), ma è anche lo strumento per realizzare la vocazione del prematuramente morto fratello Anshel (la cui Nefesh diventa il Ruach di Yentl, e le ispira l'amore per la Torah), e quello per consentire ad Avigdor di unirsi alla sua basherte = sposa scelta dal Cielo (facendo della propria Nefesh la Neshamah di Yentl, rendendola proficiente nella Torah), compiendo così una mitzwah ancora più grande (come diceva Mendel, il padre di Yentl, a che serve studiare se non ci sono bambini a cui insegnare e tramandare una tradizione?).

Come però dice nel film rav Zalman, lo studio della Torah non è fine a se stesso, bensì deve insegnare a comportarsi - e quando Yentl/Anshel/Avigdor acquisisce la Neshamah, si rende conto che non può continuare a vivere nella menzogna: deve fare il coming-out, e recarsi dove può agire questo nuovo livello di consapevolezza.

La società ebraica in cui vive Yentl/Anshel/Avigdor è retta da un'halakhah = legge fortemente eteronormativa, ma la qabbalah fornisce a chi la padroneggia i mezzi per superarla - ed infatti una parte dei problemi che l'eteronormatività degli italiani pone è dovuta all'ignoranza religiosa della maggior parte dei cattolici, i quali non si rendono perciò conto delle panzane che si va a raccontar loro.

Isaac Bashevis Singer e Barbra Streisand non hanno scritto una semplice storia di travestimento - loro pregio è l'averla resa godibile anche da chi ignora questi dettagli cabalistici.

Raffaele Yona Ladu

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