sabato 23 maggio 2015

Congratulazioni agli irlandesi

Che hanno votato a larga maggioranza (62,1%) per il matrimonio egualitario.

Gli storici del futuro diranno che la crociata antigay ed "antigender" della Chiesa cattolica è stata altrettanto rovinosa per lei dell'affaire Dreyfus - in cui la chiesa, per partito preso (voleva dimostrare al mondo che un ebreo non poteva che essere un traditore), si schierò contro il capitano Dreyfus - e solo tardivamente si rese conto di quello che stava facendo.

La separazione della religione dallo stato in Francia fu promulgata nel 1905 anche a seguito di quella scelta sciagurata; e penso che molti di coloro che oggi hanno votato per il matrimonio egualitario in Irlanda lo abbiano fatto non solo per positiva convinzione, ma anche per grande indignazione.

Non si può dire al mondo che le coppie omosessuali nuocciono ai bimbi che allevano se si coprono i preti pedofili anziché deferirli alla magistratura (cosa che indusse il governo irlandese a richiamare l'ambasciatore presso la Santa Sede, ed chiudere addirittura quell'ambasciata tra il 2011 ed il 2014) - e non si può negare che la genitorialità sia un diritto in un paese in cui diversi conventi di suore separavano i figli dalle loro madri nubili (e perciò presunte indegne) vendendoli poi in tutto il mondo, perché gli irlandesi hanno visto questa nefasta dottrina portata alle sue estreme conseguenze.

Molti elettori si sono detti: "Che danno ci possono fare i matrimoni omosessuali? Che danno ci ha già fatto la loro principale oppositrice?", e di conseguenza hanno votato.


Il libro che è costato la disfatta nel referendum

Raffaele Yona Ladu

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