lunedì 4 maggio 2015

Un'iniziativa che avrà sicuramente enorme successo

[1] British Rabbis Play Matchmaker for LGBTQ Jews

L'articolo [1], della rivista americana Slate, e citato dal portale A Wider Bridge, riferisce che il movimento ebraico riformato britannico ha deciso di inaugurare un servizio in cui i suoi rabbini e cantori faranno da "shadchanim = sensali di matrimoni" non solo per gli ebrei etero, ma anche per quelli LGBTQ.

Temo che le barzellette sui sensali di matrimoni siano più antiche della Torah, tant'è vero che non mancano in nessuna raccolta di barzellette ebraiche, nemmeno nell'opera di Sigmund Freud "Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio"; perché allora dico che l'iniziativa avrà enorme successo?

Il successo va misurato, e misurare il successo di quest'iniziativa sulla base delle coppie che così si formeranno mi pare altrettanto ingenuo del valutare lo stato dell'ordine pubblico sulla base dei furti denunciati (tutti sanno che molti derubati non si prendono neppure la briga di farlo, quindi si tratterebbe di una stima inattendibile - gli omicidi, purtroppo, ben più difficili da occultare, danno una stima migliore),

In realtà, se è difficile fare il sensale di matrimonio per una persona del proprio orientamento sessuale, è ancora più difficile farlo per una di orientamento sessuale diverso dal proprio - perché prima di cominciare a cercarle un "'ezer kenegdo/ah = aiuto analogo a lui/lei" (Genesi 2:18) occorre togliersi dalla testa tutte le idee sbagliate sulle minoranze sessuali.

Per quanto progressista sia stata la propria educazione e formazione, è inevitabile farsele - ed il modo migliore per liberarsene è conoscere coloro che di queste minoranze fanno parte; non è necessario conoscerli "biblicamente" (il problema allora non ci sarebbe), ma occorre andare oltre al superficiale "Ah, sì, l*i è lesbica/gay/bi/trans/queer/etc., ma questo per me non è un problema giacché io accolgo tutt*" - sono le classiche buone intenzioni che lastricano l'autostrada per l'inferno, perché non pongono la persona di fronte ai propri pregiudizi ed al compito di sradicarli.

Inoltre, posso dire che non sempre chi si rivolge ad un "sensale di matrimoni" ha il coraggio di dire quello che vuole davvero (se ce l'avesse, probabilmente non sarebbe sol*) - e questo non dipende dall'orientamento sessuale; per esempio, è difficile trovare un maschio etero che ammetta di volere una donna giunonica con cui tener svegli i vicini la notte, od una donna etero che ammetta di volere un uomo ricco che dia ai suoi figli un'educazione di prim'ordine - perché tutti e due hanno paura di essere giudicati male dal sensale e dalle persone che questi farà incontrare loro.

In realtà, così si perde solo tempo, perché tutt* si rendono conto che il/la cliente non è soddisfatt* delle persone presentate, e ne vengono doppiamente frustrat* dacché non sanno capire perché; l'abilità principale dell'aspirante sensale di matrimoni è quindi quella di convincere il/la cliente (perché se ne è convinto lui stesso per primo) che i suoi bisogni, per quanto insoliti, sono legittimi, e ad esprimerli apertamente.

Questa sarà la vera misura del successo dell'iniziativa: che i rabbini ed i cantori coinvolti smettano di considerare le persone LGBT solo come quelli che scelgono una diversa voce nei menu a tendina che indicano il loro "orientamento sessuale" e/o la loro "identità di genere", e facciano lo sforzo di conoscerli personalmente, e di dimostrare che i loro bisogni emotivi e sessuali sono altrettanto importanti di quelli delle persone eterosessuali.

È inutile raccontarci frottole: se anche non fosse sesso-positivo il pensiero ebraico, basterebbe l'osservazione empirica che l'insoddisfazione sessuale sfascia intere comunità, non soltanto le coppie, a mostrare che non è problema che si possa trascurare - e quanti sono gli omofobi che sono spinti dalla loro personale insoddisfazione sessuale ad invidiare omosessuali, bisessuali e transessuali, a cui attribuiscono la jouissance = spassarsela che loro vorrebbero?

E riusciranno i rabbini ed i cantori che raggiungeranno questo livello di consapevolezza ad accoppiare la gente? Mah, io sono abbastanza disincantato, e convinto che le migliori occasioni capitano proprio quando non le si cerca (così ho incontrato mia moglie).

Ed agli psicoterapeuti capita ogni tanto il/la cliente che dopo il primo appuntamento dà buca dicendo: "Guardi, il sintomo è scomparso, non ho più bisogno di lei"; loro diffidano di queste "fughe nella salute", ma può capitare davvero che la persona che ammette il proprio problema e lo focalizza trovi in sé le risorse per risolverlo.

Allo stesso modo, potrebbe capitare ad un sensale di matrimoni di trovare il/la cliente che telefona dicendo: "Guardi, non ho più bisogno di lei perché mi sono mess* insieme con una persona fantastica!"

Sicuramente accade a molte coppie (etero) che vogliono adottare un bambino di generarne uno nelle more del processo di adozione: quello che non si riesce ad avere intenzionalmente accade spontaneamente quando si smette di esserne ossessionati.

La serendipità viene propiziata dalla mindfulness, e degli episodi in cui i rabbini ed i cantori, anziché accoppiare le persone, hanno mobilitato le loro risorse interiori perché si accoppiassero da sé, mi parrebbero la giusta misura del successo.

Mazal tov a chi è coinvolto nell'iniziativa! Le persone LGBTQ guadagneranno sicuramente visibilità, i rabbini ed i cantori le conosceranno per davvero, e molti vivranno una gran bella storia.

Raffaele Yona Ladu

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